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sabato 2 marzo 2013

Sulle tracce del Medioevo a Roma (by E. Pettinelli)



CICERO IN ROME OSPITA: 
LA DOTT.SSA EMANUELA PETTINELLI* 
che ci racconta
Sulle tracce del Medioevo a Roma



Quale posto migliore per apprezzare lo scorrere del tempo se non la nostra magnifica città di Roma, un luogo in cui con uno sguardo si possono abbracciare tutti e in un sol momento decine di secoli. E il Medioevo è nascosto un po’ ovunque per poi rivelarsi in una magnifica e imponente torre, in un portale, in una bifora, in una scultura a intreccio in marmo, murata in una facciata appena dietro un angolo o al di là di un portone. Per secoli le fasi medievali sono state ignorate nelle frenetica ricerca delle età più antiche così che case, strade, reperti, luoghi di lavoro sono sotto strappati via dal piccone degli archeologi dell’Ottocento alla ricerca di ben altri tesori. Certo il medioevo per sua natura forse può risultare una fase storica meno elegante, dai gusti meno raffinati, direi meno “classici” se mi si permette l’uso dell’espressione.


Torre dei Conti (alla fine di Via Cavour)
Ma le produzioni, le mode, le usanze, le scoperte e perfino i modi del vivere quotidiano del medioevo ci sono più vicino di quanto possiamo pensare. Intorno a noi a sorpresa appaiono fortificazioni, luoghi produttivi, luoghi del sacro con chiese, monasteri e conventi, fino al grande quartiere vescovile e all'area petrina, palazzi nobiliari, case a schiera affacciate in fila sulle strade o quelle con bottega: tutto questo e molto di più oggi è oggetto di approfonditi studi, di scavi e ricerche oltre ad essere meta di numerose visite quotidiane. Gli scavi urbani pongono massima attenzione alle fasi di vita che si possono incontrare durante l’indagine archeologica e il medioevo ha conquistato oggi un posto d’onore.
Largo Argentina
I reperti rinvenuti e i resti degli edifici ci hanno raccontano tassello dopo tassello, la forma della citta, la sua estensione, il suo volto chiuso nelle mura, la forma delle sue strade o semplicemente come essa venisse attraversata, se con aree porticate luminose e monumentali, o attraverso vicoli tortuosi, tanto stretti che poteva accadere che un cavaliere a cavallo toccasse con la punta delle sue scarpe la testa dei pedoni, stretti al muro, nel tentativo di passare. Nella parte più antica del centro avremmo incontrato forse scale e verande, balconi in legno, costruiti per allargare le piccole stanze, stradine dall’andamento curvilineo fatto appositamente per rompere il vento d’inverno e proteggere dal sole in estate. Ma molte informazioni ci giungono durante gli scavi dal rinvenimento degli oggetti. In particolare una preziosa fonte d’informazioni sulla vita degli uomini del Medioevo sono i butti, gli immondezzai di età medievale, le piccole discariche familiari o di quartiere, a volte scavate in un silos nella terra o nella roccia, a volte realizzate in un angolo di edificio abbandonato magari di epoca classica, oppure semplicemente realizzato dietro casa, per le età più vicine a noi. L’espressione "dimmi cosa getti e ti dirò chi sei” si può cucire molto bene alla nostra età di mezzo.

Fibbie, gioielli, spilloni e altri accessori medioevali presso il Museo della Crypta Balbi 


Dadi da gioco in osso

Dai butti tornano alla luce i frammenti del corredo buono, tenuto nelle scansie e nelle nicchie, con i decori di moda che cambiano di secolo in secolo, dai grandi petali applicati alle brocche del X secolo, a quelle con grandi cannelli a mandorla e a pellicano del XII-XIII secolo, alle maioliche in verde e marrone, con motivi floreali o ispirati alla dottrina cristiana, fino alle ciotole con i grandi stemmi delle famiglie laziali della fine del medioevo. Non mancano mai le pentole, le olle per le zuppe e le minestre, i testi per la cottura del pane posto direttamente sul piano del focolare.
Brocche






Vengono alla luce i bicchieri di forma troncoconica, lisci o decorati con filamenti e pinzettature, le bottiglie con piede ad anello, le preziose saliere e le oliere, il coltello che si usa un po’ per tutto, il cucchiaio (la forchetta arriva solo alla fine del medioevo e ha solo due denti!) le lucerne e i candelabri di ceramica per illuminare, i vasi per le costose spezie che si usano in cucina come dallo speziale, pestate nei mortai, insieme a i semi, ai fiori, alle scorze. E ancora altri oggetti che di sicuro avremmo incontrato in una casa sono le fusaiole e i rocchetti per cucire, in legno o più spesso in ceramica, o gli oggetti da gioco, dadi e pedine a volte ricavati da vecchi vasi rotti. E non mancano gli oggetti da lavoro in ferro, le monete, perfino le armi o con molta fortuna gli anelli o frammenti di monili e bijoux.



Ceramica da Farmacia, in alcune farmacie di Roma è ancora possibile osservarle

Tutto getta luce e ci da nuove informazioni su questa età, a volte un po’ dimenticata, e aiuta a capire l’economia, la produzione locale o quella d’importazione, la diffusione dei mestieri, la ricchezza delle classi sociali, la tipologia delle abitazioni e degli ambienti, gli usi comuni, il vestiario, il modo di vivere e in generale il ritmo di vita di una città in epoca medievale. Molto è stato già fatto e molto compreso. Ma di certo per questa età resta sempre quel pizzico di mistero che la rende tanto affascinante. Basti guardare Roma.



Emanuela Pettinelli



* Laureata presso la Sapienza di Roma in Archeologia Medievale, specializzanda presso la stessa Università. Ha lavorato in diversi scavi e attività di ricerca  in Calabria e in Sicilia e negli ultimi anni a Roma e nel Lazio in particolare nell'area dei Castelli Romani.

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